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LO SCALOGNO PIACENTINO: UNA QUALITA' PIU' UNICA CHE RARA SULLA TAVOLA DEI BUONGUSTAI |
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Diversi stand hanno abbellito il percorso espositivo della piccola cittadina romagnola e a tutti i visitatori era permesso l’assaggio dello scalogno con diversi composizioni gastronomiche, preparate al momento, nonché l’acquisto di questo particolare prodotto. E’ stata anche l’occasione per attirare i turisti settembrini nei diversi ristoranti (presi letteralmente d’assalto) che proponevano menù e composizioni di piatti con questo bulbo. Possiamo affermare, per prova sostenuta, che il successo di questo evento è racchiuso nella caratteristica dello Scalogno Piacentino. Infatti, a caratteristica dello Scalogno Piacentino, rispetto a quello di altri paesi produttori, anche Italiani, è racchiusa nel suo equilibrio organolettico e sensoriale, capace perciò di adattarsi a molte pietanze (sia crude che cotte) e di trasmettere tutto il suo sapore e le componenti salutistiche di questo prodotto nell'alimentazione umana, grazie anche alle sapienti mani di chef, cuochi e maestre di casa.
E' impiegato nella preparazione di insalate, frittate e torte salate, per aromatizzare paste e risotti. Nella cucina mediterranea, lo scalogno viene talvolta utilizzato al posto del limone per aromatizzare i frutti di mare crudi. Lo scalogno è ricco di sodio, potassio, calcio, fosforo, selenio, silicio. Buono l'apporto di vitamina C (meglio se mangiato crudo, visto che la cottura la distrugge), nonché di vitamina A, e delle vitamine del gruppo B. In letteratura scientifica lo scalogno contiene più flavonoidi e fenoli che ogni altro membro della famiglia delle cipolle. Fra i flavonoidi, sostanze vegetali ed azione antibiotica, compaiono in particolare le antocianine, sostanze che conferiscono il colore violaceo al bulbo, utilissime per i capillari e per la circolazione del sangue in generale, e la quercetina, molecola studiata in campo oncologico sperimentale e regolatrice della pressione diastolica (la minima). Ci dicono i coltivatori di Scalogno, che prima dell'utilizzo si deve eliminare la parte esterna (di consistenza cartacea) e tagliarne le estremità. Non si devono mai mettere gli scalogni sotto l'acqua, per mitigare il bruciore che provocano agli occhi, poiché questo influisce negativamente sul loro sapore e non risolve l’effetto in questione.
I Poduttori dello Scalogno Piacentino si organizzeranno in un apposito consorzio, affinanado il disciplinare di produzione anche sulla base delle risultanze che lo studio in corso promosso dall'Università Cattolica di Piacenza potrà fornire. Il Consorzio o l'Associazione, avrà un proprio sito, una sede, e un proprio sistema informativo per far conoscere questo pregiato prodotto piacentino. ------------------- Lo scalogno (Allium ascalonicum L.) (detto anche scalogna) è una pianta della famiglia Liliaceae (Amaryllidaceae secondo la moderna classificazione APG - classificazione scientifica delle piante angiosperme). Affine alla cipolla con la quale condivide molte caratteristiche e similitudini di utilizzo, il nome designa tanto la pianta quanto il suo bulbo. |
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